Quando il nobile pio e munifico chierico di Casarano Don Giovanni d’Astore, nel luglio del 1670, chiese all’abate Agostino Vernaleone, vicario generale di Mons. Girolamo De Coris, l’assenso e il beneplacito per un beneficio da lui fondato sotto il titolo di S.Maria di Costantinopoli,

L' ex chiesa di S. Giovanni Elemosiniere poi detta di S. Antonio era sita in contrada S. Vito, cioè nei pressi dell’oratorio di S. Vito, e spesso si precisa, nei manoscritti del ‘600 e del ‘700, che è in piazza, in platea.

In un determinato momento — verso la metà del sec. XVI? — la chiesa di s. Giovanni E. cessò di funzionare da matrice, perché fu costruita la parrocchiale intitolata all’Annunciazione, che durò fino alla fine del 1600. Con un po’ di fatica, e non senza qualche perplessità, dai documenti in mio possesso, potrei ricostruire quale fu questa seconda matrice. Ma ritengo superfluo uno studio critico e dettagliato di ciò che più non esiste e ci porterebbe lontano dal nostro argomento principale che, non dimentichiamolo, è quello dell’attuale nostra parrocchia. Comunque, mi limito a tracciare qualche grande linea e a fare qualche rilievo, con riferimento sempre alla chiesa attuale, anche perché saremo aiutati a meglio conoscere questa.

La parte muraria. Alla fine del secolo si addivenne alla soluzione ottimale: demolire la vecchia chiesa e ricostruirne una completamente nuova. Non ho trovato sinora, nell’archivio della curia vescovile di Nardò né in quello della matrice di Casarano, relazioni e progetti sull’erigenda nuova parrocchia. E’ certo che fu fabbricata dalle fondamenta, a fondamentis excitata si legge qua e là nei documenti manoscritti del tempo.

Nel 1712, come abbiamo detto, fu ultimato il rustico della chiesa e si continuò a lavorare, soprattutto nell’interno, per l’intonacatura, le rifiniture, la sistemazione degli altari e del coro e la costruzione della sagrestia. Sfogliamo le relazioni delle sante visite pastorali e leggiamo quanto ci dicono a questo proposito.

Più basso rispetto alla volta della chiesa; è un cubo regolare, di m. 8,30 circa di lato. Dalla sua destra si accede al Cappellone del S.mo, mentre, alla sua sinistra, una porticina lo mette in comunicazione con la sagrestia. Il coro è costituito da tre lati ortogonali — il quarto lato è occupato dall’altare maggiore con i due ingressi laterali a tenda.

Mi ero proposto esclusivamente di pubblicare in questo quaderno, commentandolo, un manoscritto di autore anonimo, composto con ogni probabilità nella prima metà del settecento(dal 1732 al 1738 - N.d.R.), intitolato Descrittione della Chiesa matrice à modo di Collegiata della Terra di Casarano, rinvenuto alcuni anni or sono nell'archivio parrocchiale di Casarano, in un registro acefalo e lacunoso che contiene alcuni indici di debitori del Capitolo con molti fogli in bianco. Ma il discorso introduttivo si è allargato più estesamente del previsto, poiché man mano che procedevo nell'esposizione sono venute fuori tante questioni, per altro neppure completamente esaurite. Sicché il testo del manoscritto, corredato di note, sarà una specie di sintesi di quanto è stato enucleato nei capitoli precedenti.
In Nome di Dio